Una lettera da Atene

_pubblico questa lettera scritta stamani da un’amica di Atene. interessante leggere anche il commento di Paolo Barnard sul momento greco : _pubblico questa lettera scritta stamani da un’amica di Atene. interessante leggere anche il commento di Paolo Barnard sul momento greco : baci _


Cari amici,

ieri ad Atene si è tenuta la manifestazione più grande degli ultimi due anni e mezzo. C’erano migliaia di persone di età, condizione sociale e idee politiche diverse, ma con la stessa indignazione, la stessa paura per la mancanza di futuro, la stessa rabbia, la stessa speranza. L’appuntamento era alle sei del pomeriggio a Sintagma, la piazza centrale di fronte al Parlamento, ma la gente ha cominciato a radunarsi là fin dalle tre. Verso le cinque e mezza la polizia ha cominciato a sparare lacrimogeni SENZA ALCUNA RAGIONE. I manifestanti pacifici sono scappati presi dal panico, ma nessuno se ne è andato. Siamo rimasti tutti là e dopo un po’, quando il fumo si è disperso, abbiamo ricominciato a marciare. Ancora lacrimogeni, ritirata per alcuni isolati e poi manifestazione. E’ andata avanti così fino alle dieci di sera, quando vari gruppi violenti hanno appiccato il fuoco a diversi edifici. La polizia ha reagito e una nube di lacrimogeni ha coperto tutta la zona intorno all’Acropoli.

Circa cento parlamentari non hanno votato a favore del pacchetto di misure, ma il piano della Germania, della Francia e del resto dei politici europei di instaurare un Grecia un governo sostenuto da tre partiti alla fine è riuscito. Ieri notte il secondo accordo è passato con il voto di 199 parlamentari su 300. Frustrazione, rabbia e non senso si sentono nell’aria.

Naturalmente sono contenta che il sistema stia crollando. Prima avviene, meglio è. Ma oggi mi sono svegliata sentendo ancora il fumo dei lacrimogeni e anche se la mente mi dice che va bene, nel cuore mi sento tradita. Forse perché dentro di me (e nel cuore di migliaia di persone) esisteva ancora la speranza di ottenere qualcosa con le dimostrazioni di massa. Dobbiamo proprio trovare altri modi di resistere a questo orrendo scenario e di costruirne uno nuovo. Spero di trovarli, o almeno di proporre una direzione insieme a voi, amici.

Pace, forza e allegria a tutti

Marianella

Stefano Cecere
Stefano Cecere
Ricercatore, Sviluppatore, Educatore, Attivista, Umanista, Papà.

Ricerco, Sviluppo e Condivido nell’intersezione tra Giochi, Educazione, Tecnologie Digitali, Creatività, Filosofia e attivismo per una Politica Progressista 2050. E papà 2x

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